

Il galleggiante nel giorno del derby

La seconda Casina costruita nel 1929
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E'
nel 1910 , a dieci anni circa della fondazione della Società Sportiva
Lazio, che ai soci viene data la possibilità di ottenere in concessione
una golena di circa 250 metri sul Tevere per potersi allenare nel canottaggio,
nel nuoto e nella pallanuoto. Vennero perlustrate attentamente le rive
nella zona compresa tra Ponte Risorgimento e Ponte Milvio, zona allora
priva di alcuna costruzione e di alcun galleggiante. La scelta cadde su
una bella ansa, dalle acque tranquille ed invitanti, e la vista su Monte
Mario, località nota con il nome di Albero Bello.
Una storia tutta particolare è legata alla costruzione della prima
sede. La casina sorse grazie a tre vagoni ferroviari carichi di elementi
di baracche americane, già adibite a servizio di croce rossa durante
la guerra di Libia. La storia legata allo sdoganamento dei vagoni e alle
vicissitudini della edificazione, in linea con lo spirito sportivo dilettantesco
che muoveva i soci dell'epoca, ha assunto tratti che col passare del tempo
sono divenuti a dir poco leggendari.
E' invece realtà storica che, tra la fine del 1920 e l'inizio del
1921, fu completata l'opera che così appariva: uno chalet a due
piani con armoniche transenne e terrazzine sul Tevere, un gran salone
al piano superiore, sul Lungotevere, con relativa veranda sul fiume. Oggi
il Circolo Canottieri Lazio è una solida realtà della vita
sportiva e sociale romana e nazionale, con più di 400 soci, cinque
campi da tennis, uno da calcetto e uno da pallavolo, piscina, palestra,
e una squadra di canottaggio che annovera campioni mondiali.
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